riforma in Cassazione della sentenza di appello

Nel caso di integrale riforma da parte del giudice di appello di una decisione di segno contrario, il secondo giudice ha l’obbligo di dimostrare specificamente l’insostenibilità, sul piano logico e giuridico, degli argomenti più rilevanti contenuti nella sentenza di primo grado, con rigorosa e penetrante analisi critica, seguita da completa e convincente motivazione, che, sovrapponendosi a tutto campo a quella del primo giudice, dia ragione delle scelte operate e della maggiore considerazione accordata a elementi di prova diversi o diversamente valutati“. Occorrono, dunque, ad avviso della Corte, sia un approfondito confronto critico con il complesso della struttura argomentativa della sentenza impugnata e con il percorso logico seguito dal primo giudice, sia una giustificazione adeguata delle ragioni del superamento degli argomenti posti a fondamento della decisione riformata e della diversa soluzione adottata. Il giudice dell’impugnazione è, quindi, tenuto a strutturare la motivazione della propria decisione in maniera rafforzata, dando puntuale ragione delle difformi conclusioni assunte. Tale obbligo, sottolinea la Suprema Corte, sussiste anche in caso di riforma, in senso assolutorio, della sentenza di condanna di primo grado, sulla base di una diversa valutazione del medesimo compendio probatorio, in quanto in tale evenienza il giudice dell’impugnazione, pur non essendo obbligato alla rinnovazione della istruttoria dibattimentale, è comunque tenuto a strutturare la motivazione della propria decisione in maniera rafforzata (Cass. 6836/2024)