vendita di prodotti sul web e truffa

Sussiste l’aggravante della ‘minorata difesa’ nell’ipotesi di truffa commessa attraverso la vendita di prodotti online; in tale ipotesi, la distanza tra il luogo ove si trova la vittima, che di norma paga in anticipo il prezzo del bene venduto, e quello in cui, invece, si trova l’agente determina una posizione di forza e di maggiore favore di quest’ultimo, consentendogli di schermare la sua identità, di non sottoporre il prodotto venduto ad alcun efficace controllo preventivo da parte dell’acquirente e di sottrarsi agevolmente alle conseguenze della propria condotta; vantaggi che non potrebbe sfruttare a suo favore, con altrettanta facilità, ove la vendita avvenisse de visu. Ed invero, la distanza connessa alle particolari modalità di vendita con l’utilizzo del sistema informatico o telematico, ci cui l’agente approfitta consapevolmente e cui si aggiunge di norma l’utilizzo di clausole contrattuali che prevendono il pagamento del presso anticipato del bene venduto, configura l’aggravante della minorata difesa, che connota, in tali casi, la condotta dell’agente quale elemento ulteriore, peculiare e meramente eventuale rispetto agli artifici e raggiri tipici della truffa semplice. (Cass. 18252/22).

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