processo canonico e ne bis in idem

In ipotesi di reato commesso sul territorio nazionale da un cittadino soggetto anche alla giurisdizione ecclesiastica della Santa Sede, il processo canonico innanzi agli organi della giurisdizione ecclesiastica non preclude la rinnovazione del giudizio in Italia per i medesimi fatti, non essendo quello del ‘ne bis in idem’ principio generale del diritto internazionale, come tale applicabile nell’ordinamento interno. In tal senso, la Cassazione ha confermato la sentenza di condanna a carico di un sacerdote, imputato del delitto di violenza sessuale ai danni di due giovani, già assoggettato alla sanzione canonica della dismissione dallo stato clericale, di natura sostanzialmente penale in base al codice canonico (Cass. 21997/18).