dichiarazione fraudolenta mediante utilizzo di fatture inesistenti

Per la configurabilità del reato di dichiarazione fraudolenta mediante l’utilizzo di fatture soggettivamente inesistenti occorre la consapevolezza dell’utilizzatore della frode commessa dal fornitore. Da ciò deriva che, trattandosi di un reato di pericolo, a prescindere dall’effettiva evasione fiscale, è sufficiente anche il dolo eventuale. Ad affermarlo è la Cassazione, facendo così chiarezza sulla questione del risparmio di spesa derivante dal delitto di dichiarazione fraudolenta con fatture per operazioni inesistenti. Per la Suprema Corte, dunque, in ipotesi di fatture soggettivamente inesistenti occorre la prova della consapevolezza da parte di chi ha utilizzato i documenti della frode perpetrata dal proprio fornitore (Cass. 36415/21).